martedì 30 settembre 2008

SPINATO



Accendo piano, con cura, una sigaretta sul fornello del gas.
Sto fuori dal letto.
Quel letto che tu scaldi con tutta quella rabbia.
Che continui a riempire di macchie di mascara.
Ho i piedi freddi, non ci provo neanche a riscaldarli, non ho la forza sufficiente per cercare delle calze.

Sto seduto.
Mi impernio sulle stesse cose, di nuovo.
Sul cielo bianco, il cielo di latte, il cielo sopra i muri grigi del cortile interno.
Sul finto marmo bianco, che non sembra mai pulito.
E sui fazzoletti che lasci in giro.
Una bottiglia vuota di latte, sul tavolo.
Del pane di ieri chiuso in un contenitore ermetico.
Pentole sporche e una caffettiera con il fondo dentro sopra i fornelli.

Riempirò con calma la vasca, verserò del sapone verde scuro nell'acqua che si sta depositando sul fondo e quello comincerà a svolgersi goffo e a fare schiuma bianca.
Sarò nudo e girerò per casa.
Forse la signora della casa di fronte potrà vedermi.
"Beh? Non ce l'ha un marito? O un figlio? Non fare finta di scandalizzarti, qui non c'è niente che non hai già visto!".
Mi farà sentire Bogart, parlare così duro, anche se solo con me stesso.

Macchioline di china, di ecoline, di caffè e di acqua sporca sui miei calzoni grigi da casa, pennelli messi ad asciugare insieme alle posate sopra il lavandino.
Un tagliere sporco del formaggio con cui ti ho preparato i sandwich prima di uscire di casa.
Due tazze, sei bicchieri, quattro cucchiaini, un piatto, un coltello e una forchetta.
Nel lavello, intendo.

Ho trovato per strada, tornando ubriaco, una vecchia macchina da scrivere.
L'ho raccolta, l'ho portata a casa e ho provato a scrivere, funzionava.
La lettera 22 mi richiama una giacca di spinato verde, una sigaretta molle e la brillantina in testa.
Pavese.
Non credo però che ne abbia mai avuto una.

Tre barattoli di marmellata, dell'uva e un melograno fresco, e due pesche marcite, tre tipi di formaggio e mezza confezione di pancetta dolce a cubetti.
Il rilievo archeologico del mio frigorifero.
Che è il nostro.

Stamattina mi hai graffiato la schiena ed io ti ho morso il collo, forte. Forte.
Forse ho i segni, dopo provo a guardarci.
Mi fa un po' male lo stomaco.

domenica 14 settembre 2008

MORGUE

Un po' di tempo fa, un annetto circa, pioveva, e akab mi ha chiamato per passare da lui.
Arrivo e mi mette in mano un grosso raccoglitore nero, di quelli con le buste trasparenti.

"Dentro, mi dice, c'è Morgue. E' il numero 5.
I primi 3 sono usciti con lo shok studio.
E' un personaggio mio e di Tatjana.
Nel 3° lui muore.
Nel 4°, che non è ancora uscito, Morgue incontra Dio.
Questo è il 5°. Dio dice a Morgue che puà tornare sulla terra. Ma prima deve insegnare quello che ha imparato sulla vita, al bambino che lo accoglierà. Per farlo gli parla della morte."
"figo, dico, ma non ci sono i testi, fammeli vedere che son curioso di leggere sto trip!"
"beh, quelli ce li metti tu, sennò che sei venuto a fare".

Ok, non ricordo com'è andata, così però era bello da raccontare.
Forse dovevo metterci anche del fumo sulfureo nella stanza e un fascio di luce che mi coglie.

Comunque, un centinaio di post-it colorati dopo, la mia parte l'ho fatta.
Ho sceneggiato (al contrario) questo libro, sono 3 capitoli da 24 pagine che parlano di morte, Dio, mutazione, denti, sangue, fiabe, merda e carnevale.
Le solite cose.
Uscirà prima o poi, non si sa come, non si sa dove ma uscirà.
Qua sotto uno stralcio e due disegni.

Ulteriori comunicazioni a venire.




Pag 2:
Silenzio, per favore.
Stiamo per cominciare.
Non mettetevi comodi, è inutile.
Non cercate di prepararvi a quanto state per assistere, è impossibile.

Pag 3: (Morgue e Bimbo)
Morgue: Benvenuti fedeli sudditi del regno dello sguardo.
Siete qui per guardare!
Bene.
Perché io sono qui per mostrare.
Bimbo: come sei noioso

Pag 4:
Vignetta 1: (Morgue): notevole proprietà di linguaggio per un nano che si crede zorro
Vignetta 2: (Morgue): Che bravo bimbo, hai anche portato una mela al tuo maestro
Vignetta 4: (Morgue): Signori!
Lo spettacolo che mi accingo a mostrarvi è quanto di più nobile e caritatevole vi capiterà di vedere.

Pag 5:
(Morgue) l’estenuante semplicità dell’essere vivo.

Pag 6: - niente-

Pag 7:
Tom: Ora, so che non mi credi Bob
Bob: Infatti Tom, se stai per raccontarmi un’altra delle tue storie…
Tom: No Bob, ti giuro che è vera questa.

Pag 8:
Vignetta 1: (Tom) insomma, ieri ci hanno chiamato. Di sera, dico. Ci hanno chiamato i parenti di un tizio che lo non sentivano da due settimane, no?
Vignetta 2: (Tom) Beh, insomma, arriviamo. Tutta la scala era appestata, c’era questa puzza… davvero, non si poteva stare. I condomini pensavano fosse esploso un qualche tubo, avevano chiamato anche lo spurgo…
Vignetta 3: (Tom) e invece, quando i pompieri sfondano la porta, trovano il nostro tizio. Lì stesto. Il medico legale sostiene che quando è finito con la faccia nella ciotola fosse ancora vivo, seppure svenuto.

Pag 9:
(Bob): stai dicendo la verità Tom?
(Tom): Certo Bob, te lo giuro. Quel tizio è affogato nella ciotola del cane. Se non avesse avuto la porticina, se lo sarebbe mangiato, quella povera bestia.

(Bob): Eh già, Tom. Ci sono più cose tra il cielo e la terra…
(Tom): di cosa, Bob?
(Bob): non so, non mi ricordo mai come va a finire…

Pag 10:
(Tom) Ho letto di un ottantenne che si è suicidato impiccandosi ad una corda nella sua cucina
(Tom) Bastava che aspettasse ancora un poco e si evitava la fatica di salire sullo sgabello
Pag 11:
(Bimbo) Ma tu come fai a sapere queste cose, Signore?
(Morgue) Come faccio? Me le hanno raccontate.
(Bimbo) Ma…
(Morgue) Ho tanti amici, io, sai?

Pag 12
Vignetta 1: (Morgue) Una volta un tizio che è morto mi ha detto
La vita è come cadere, finché sei in volo è OK
Vignetta 2: (Morgue) Svegliarsi la mattina. Puntare la sveglia, sfogliare il giornale, guadagnare dei soldi, cercarsi qualcuno, fare dei figli, guidare una macchina, noleggiare dei DVD, scegliere il tuo ammorbidente
Queste cose non ti preparano a toccare terra. Non puoi sapere quando accadrà, e anche se tu potessi saperlo, che cambierebbe? Cosa potresti fare per evitare che il tuo cervello esploso si mischi alle feci che stanno dentro al tuo intestino?

Pag 13:
Vignetta 1: (Morgue) Per questo quando ti rendi conto di essere vivo, senti le formiche sulla schiena.
Vignetta 2: (Morgue) Capisci che
Vignetta 3: (Morgue) Puoi fare un pronostico, ma, sia che tu vinca, sia che tu perda
Vignetta 4: (Morgue) La tua schedina la riscuote un altro tizio.