venerdì 19 dicembre 2008

QUALCHE PROVA

I giovini di rockit hanno chiesto ad un po' di gente di illustrare le pagine del loro bilancio annuale.
Io ho fatto queste prove, chissà che ne sarà di loro.







Mah chissà

lunedì 15 dicembre 2008

LASCIMMIA03 C'E' QUASI

Lascimmia03 è ormai agli sgoccioli.
Ci siamo.
Ecco un po' del mio contributo alla causa.
Un po' sparso.

(la terza è dalla storia disegnata da akab e scritta da me, la 4° è una illustrazine di Francesco Cattani per il racconto scritto da me)



mercoledì 3 dicembre 2008

working hard


in ordine:
scrubs
l'editoriale per lascimmia03
il finder della cartella della mia storia per lascimmia03
ichat
una pagina per lascimmia03
il finder della cartella dei racconti di backup
questa pagina
una tavola di prova di marino
il mio racconto per lascimmia03
una bozza di impaginazione per il mio racconto illustrato da cattani per lascimmia03
ichat

peace

mercoledì 12 novembre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

24 ORENERE ⚒

Con Nicola e Gabri ho partecipato alla 24hic.
Un fumetto completo di 24 pagine in 24 ore.
Che poi in realtà è andata che c'abbiamo messo una dozzina di ore. Perchè siamo dei cialtroni .
Comunque i risultati ci sono.
Qui un po' di tavole mie.
Sui loro blog e flickr quelle di jaime e akab. i link sono lì





martedì 7 ottobre 2008

DERIVENERE




Lavorare con Akab è sempre un piacere.
Per questo continuo a farlo.
Ho finito i testi di "Sakara - Serpenti nei muri", che finirà all'interno di Redux n°2 che uscirà a Lucca per quella splendida super-donna che è Silvana e per la sua Grrrzetic.

Per lascimmia03 nuova inoltre sono alle prese con 13 pagine di una rivisitazione mitologica e visiontaria, con alle spalle gente come Orazio e Pavese (sticazzi!).
Titolo: "Deriva Nera".

giovedì 2 ottobre 2008

SE NON TI SENTO


- ma almeno mi amavi?
- ti amavo... Ë una cosa grossa da dire... diciamo che ti ho amato...
- mmm... dimmi dell'altro! devo sapere altro!
- senti, ora devo andare, non chiamarmi mai pi˘ per favore.
- ma io... ho bisogno!
- io no.
- se non ti sento pi˘... io muoio!
- ...
- ...
- ti porterÚ dei fiori.

mercoledì 1 ottobre 2008

UNA ROBA CHE FA COSI' ZEN


I primi 100 metri sono aghi nel petto e catrame alla bocca, ma poi ti ci abitui, e diventa rilassante.
Occhei, rilassante forse non è la parola adatta.
Però è qualcosa di lì vicino.
Chi l'avrebbe detto che queste strade domestiche potevano regalare tanto.. vuoto.
Si beh non è un gran risultato, regalare il vuoto.
Però è una roba che fa così... zen.
Strisciando i piedi, strisciando le ginocchia ai bordi dei palazzi la sensazione è diversa.
Cioè, anche lì si sente il vuoto.
Ma quello è un vuoto che riempie, e riempiendo, manco a dirlo, svuota.
Magari arrivato qui non è il momento migliore per accendersi una sigaretta.
Ma se uno facesse le cose solo nel momento migliore..
Qeusta tosse è più grassa del solito.
Al terzo tiro la sigaretta è nella fanghiglia, e ci sono tre croci là sopra.

martedì 30 settembre 2008

SPINATO



Accendo piano, con cura, una sigaretta sul fornello del gas.
Sto fuori dal letto.
Quel letto che tu scaldi con tutta quella rabbia.
Che continui a riempire di macchie di mascara.
Ho i piedi freddi, non ci provo neanche a riscaldarli, non ho la forza sufficiente per cercare delle calze.

Sto seduto.
Mi impernio sulle stesse cose, di nuovo.
Sul cielo bianco, il cielo di latte, il cielo sopra i muri grigi del cortile interno.
Sul finto marmo bianco, che non sembra mai pulito.
E sui fazzoletti che lasci in giro.
Una bottiglia vuota di latte, sul tavolo.
Del pane di ieri chiuso in un contenitore ermetico.
Pentole sporche e una caffettiera con il fondo dentro sopra i fornelli.

Riempirò con calma la vasca, verserò del sapone verde scuro nell'acqua che si sta depositando sul fondo e quello comincerà a svolgersi goffo e a fare schiuma bianca.
Sarò nudo e girerò per casa.
Forse la signora della casa di fronte potrà vedermi.
"Beh? Non ce l'ha un marito? O un figlio? Non fare finta di scandalizzarti, qui non c'è niente che non hai già visto!".
Mi farà sentire Bogart, parlare così duro, anche se solo con me stesso.

Macchioline di china, di ecoline, di caffè e di acqua sporca sui miei calzoni grigi da casa, pennelli messi ad asciugare insieme alle posate sopra il lavandino.
Un tagliere sporco del formaggio con cui ti ho preparato i sandwich prima di uscire di casa.
Due tazze, sei bicchieri, quattro cucchiaini, un piatto, un coltello e una forchetta.
Nel lavello, intendo.

Ho trovato per strada, tornando ubriaco, una vecchia macchina da scrivere.
L'ho raccolta, l'ho portata a casa e ho provato a scrivere, funzionava.
La lettera 22 mi richiama una giacca di spinato verde, una sigaretta molle e la brillantina in testa.
Pavese.
Non credo però che ne abbia mai avuto una.

Tre barattoli di marmellata, dell'uva e un melograno fresco, e due pesche marcite, tre tipi di formaggio e mezza confezione di pancetta dolce a cubetti.
Il rilievo archeologico del mio frigorifero.
Che è il nostro.

Stamattina mi hai graffiato la schiena ed io ti ho morso il collo, forte. Forte.
Forse ho i segni, dopo provo a guardarci.
Mi fa un po' male lo stomaco.

domenica 14 settembre 2008

MORGUE

Un po' di tempo fa, un annetto circa, pioveva, e akab mi ha chiamato per passare da lui.
Arrivo e mi mette in mano un grosso raccoglitore nero, di quelli con le buste trasparenti.

"Dentro, mi dice, c'è Morgue. E' il numero 5.
I primi 3 sono usciti con lo shok studio.
E' un personaggio mio e di Tatjana.
Nel 3° lui muore.
Nel 4°, che non è ancora uscito, Morgue incontra Dio.
Questo è il 5°. Dio dice a Morgue che puà tornare sulla terra. Ma prima deve insegnare quello che ha imparato sulla vita, al bambino che lo accoglierà. Per farlo gli parla della morte."
"figo, dico, ma non ci sono i testi, fammeli vedere che son curioso di leggere sto trip!"
"beh, quelli ce li metti tu, sennò che sei venuto a fare".

Ok, non ricordo com'è andata, così però era bello da raccontare.
Forse dovevo metterci anche del fumo sulfureo nella stanza e un fascio di luce che mi coglie.

Comunque, un centinaio di post-it colorati dopo, la mia parte l'ho fatta.
Ho sceneggiato (al contrario) questo libro, sono 3 capitoli da 24 pagine che parlano di morte, Dio, mutazione, denti, sangue, fiabe, merda e carnevale.
Le solite cose.
Uscirà prima o poi, non si sa come, non si sa dove ma uscirà.
Qua sotto uno stralcio e due disegni.

Ulteriori comunicazioni a venire.




Pag 2:
Silenzio, per favore.
Stiamo per cominciare.
Non mettetevi comodi, è inutile.
Non cercate di prepararvi a quanto state per assistere, è impossibile.

Pag 3: (Morgue e Bimbo)
Morgue: Benvenuti fedeli sudditi del regno dello sguardo.
Siete qui per guardare!
Bene.
Perché io sono qui per mostrare.
Bimbo: come sei noioso

Pag 4:
Vignetta 1: (Morgue): notevole proprietà di linguaggio per un nano che si crede zorro
Vignetta 2: (Morgue): Che bravo bimbo, hai anche portato una mela al tuo maestro
Vignetta 4: (Morgue): Signori!
Lo spettacolo che mi accingo a mostrarvi è quanto di più nobile e caritatevole vi capiterà di vedere.

Pag 5:
(Morgue) l’estenuante semplicità dell’essere vivo.

Pag 6: - niente-

Pag 7:
Tom: Ora, so che non mi credi Bob
Bob: Infatti Tom, se stai per raccontarmi un’altra delle tue storie…
Tom: No Bob, ti giuro che è vera questa.

Pag 8:
Vignetta 1: (Tom) insomma, ieri ci hanno chiamato. Di sera, dico. Ci hanno chiamato i parenti di un tizio che lo non sentivano da due settimane, no?
Vignetta 2: (Tom) Beh, insomma, arriviamo. Tutta la scala era appestata, c’era questa puzza… davvero, non si poteva stare. I condomini pensavano fosse esploso un qualche tubo, avevano chiamato anche lo spurgo…
Vignetta 3: (Tom) e invece, quando i pompieri sfondano la porta, trovano il nostro tizio. Lì stesto. Il medico legale sostiene che quando è finito con la faccia nella ciotola fosse ancora vivo, seppure svenuto.

Pag 9:
(Bob): stai dicendo la verità Tom?
(Tom): Certo Bob, te lo giuro. Quel tizio è affogato nella ciotola del cane. Se non avesse avuto la porticina, se lo sarebbe mangiato, quella povera bestia.

(Bob): Eh già, Tom. Ci sono più cose tra il cielo e la terra…
(Tom): di cosa, Bob?
(Bob): non so, non mi ricordo mai come va a finire…

Pag 10:
(Tom) Ho letto di un ottantenne che si è suicidato impiccandosi ad una corda nella sua cucina
(Tom) Bastava che aspettasse ancora un poco e si evitava la fatica di salire sullo sgabello
Pag 11:
(Bimbo) Ma tu come fai a sapere queste cose, Signore?
(Morgue) Come faccio? Me le hanno raccontate.
(Bimbo) Ma…
(Morgue) Ho tanti amici, io, sai?

Pag 12
Vignetta 1: (Morgue) Una volta un tizio che è morto mi ha detto
La vita è come cadere, finché sei in volo è OK
Vignetta 2: (Morgue) Svegliarsi la mattina. Puntare la sveglia, sfogliare il giornale, guadagnare dei soldi, cercarsi qualcuno, fare dei figli, guidare una macchina, noleggiare dei DVD, scegliere il tuo ammorbidente
Queste cose non ti preparano a toccare terra. Non puoi sapere quando accadrà, e anche se tu potessi saperlo, che cambierebbe? Cosa potresti fare per evitare che il tuo cervello esploso si mischi alle feci che stanno dentro al tuo intestino?

Pag 13:
Vignetta 1: (Morgue) Per questo quando ti rendi conto di essere vivo, senti le formiche sulla schiena.
Vignetta 2: (Morgue) Capisci che
Vignetta 3: (Morgue) Puoi fare un pronostico, ma, sia che tu vinca, sia che tu perda
Vignetta 4: (Morgue) La tua schedina la riscuote un altro tizio.

martedì 17 giugno 2008

lunedì 12 maggio 2008

LIBRO DI ARTISTA

Cristo veste sisley


Questo qua sotto è un progetto per un "libro di artista".

a breve i risultati definitivi.








contiene un omaggio allo shok studio

sabato 22 marzo 2008

WHO SAID?

Thomas mi dice che disegno troppo poco, akab che disegno troppo male, jaime che basta che disegno anche se fanno schifo, alberto mi dà fiducia, ma devo studiare l'anatomia, la moleskine costano troppo, non reggono all'acqua, c'è Bacon a milano e a varese non trovo più i pennarellini giapponesi.
Ma allah è grande e mi vuole bene.










domenica 16 marzo 2008

CAMPING

Tornato da una settimana a Lignano di seminari multidisciplinari trasfacoltà (c'ho messo tempo a imparare sta cosa, mo' la uso) porto qualche neurone in meno e una manciata di foglietti miniati.
La mia vita nel campeggio dei secchioni scandita da blabla per ingegneri, in inglese, al mattino e birra e carver nel tempo libero.
La spiaggia postatomica di marzo, le onde grige, le reti strappate arenate, i cadaveri dei gabbiani, le aste per bandiere senza bandiere, il vecchio che scopa la spiaggia, la nebbia e il vento gelido sono però impagabili.